mercoledì 31 gennaio 2007

Le vere liberalizzazioni

Il Governo ha preso atto che le recenti liberalizzazioni fanno solo il solletico ai poteri forti e sta lanciando un’altra ondata di provvedimenti che Vietatocliccare può darvi in anteprima:

  • verrà abbattuto il tetto di satira consentita all’indirizzo del Vaticano. D’ora in poi ogni rete televisiva potrà avere almeno un comico che gliene canta quattro al Papa senza rischiare la rescissione del contratto e l’esilio dal video
  • il cittadino avrà piena libertà nello scegliere l’ospedale in cui morire per una diagnosi sbagliata o per errore medico in sala operatoria. Quando l’ambulanza verrà a prenderci a casa non ci condurrà per forza all’ospedale scelto da qualche lobby sanitaria, ma si recherà in una struttura che noi avremo indicato in base alle inefficienze che più ci aggradano. Plaudono i malati: finalmente si smobilizza il mercato della malasanità!
  • sarà liberalizzato l’uso del bidè. Il consiglio dei ministri, appurato che utilizzarlo solo per detergersi le parti intime ha un effetto frenante per l’economia, autorizza ad usarlo per tenere vivo il capitone comprato in pescheria e per istruire i bambini sulle proprietà di galleggiamento delle feci in modo da esemplificare il detto secondo cui "nella vita sono sempre i più stronzi che restano a galla"
  • tempi più rapidi e procedure semplificate per vincere il Telegatto. Non sarà più necessario farsi un mazzo per realizzare una trasmissione di qualità, conquistarsi la fiducia del pubblico mese dopo mese e sfidare l’agguerrita concorrenza davanti alla commissione giudicatrice. Basterà chiamare Piersilvio e dirgli che le ballerine del programma so’ bone e lo sponsor paga bene. Critico il Codacons: più che una liberalizzazione è una presa d’atto.
  • piena libertà sull’otto per mille. La percentuale potrà essere destinata a una molteplicità di scopi benefici, come pagare un logopedista che si prenda cura di Luca Giurato, creare un bagno per trans alla Camera e darlo in gestione a Lapo, comprare un bilanciere a Fassino o uno specchio a La Russa, così entrambi prenderanno coscienza della cruda realtà
  • cade il monopolio della Lega Nord sull’utilizzo di Mario Borghezio. Ciascun partito potrà liberamente dotarsi di un proprio Borghezio con identiche caratteristiche spacca-nazione, sputa-tricolore e spiaccica-neri, in modo da interloquire vivacemente con gli avversari politici e animare il dibattito pubblico
  • nessun obbligo sul numero di denti che vogliamo farci crescere. La misura consentirà notevoli risparmi al consumatore: se a me bastano otto denti per masticare una bistecca, abbozzare un sorriso e aprire le buste di cellophane, potrò finalmente evitare inutili spese odontoiatriche

sabato 27 gennaio 2007

Emigrazione di qualità

E così anche Vincenzo Montella è andato a giocare in una squadra straniera, il Fulham, dove pare sia già l’idolo dei tifosi.

Dopo Vieri e Cassano continua inesorabile la fuga di cervelli italiani all’estero.

martedì 23 gennaio 2007

La storia di Federico Aldrovandi

federico aldrovandi processo poliziottiMi dice il mio collega Antonio: perché sul tuo blog non scrivi di Federico Aldrovandi? Cado dalle nuvole: chi è? È il diciottenne morto un anno e mezzo fa a Ferrara dopo aver incrociato una volante della polizia. All’inizio si pensava a un malore, ma è di qualche giorno fa la notizia che gli agenti con cui ebbe la colluttazione, tre uomini e una donna, sono stati mandati a processo per aver ecceduto nel proprio dovere.

Accidenti, Antonio, sul blog io faccio sarcasmo anche sui temi seri ma qui ci vedo poco da scherzare. Cos’è, una specie di Carlo Giuliani? No, Federico non stava aggredendo nessuno. Certo, era l’alba e lui tornava a piedi da una discoteca in cui aveva preso una smart drug e un “francobollo” di Lsd. Forse non aveva il pieno controllo di sé, forse faceva schiamazzo, però le sostanze che aveva assunto non giustificavano un comportamento aggressivo.

Vuoi dire che i poliziotti si sarebbero accaniti troppo su di lui fino a causarne la morte? Questo non lo sappiamo, sarà il processo a stabilirlo. Però sappiamo che i grandi organi di informazione si sono occupati poco o niente di Federico e che la sua vicenda non si è spenta nel nulla soprattutto per la tenacia della madre, che con il suo
blog ha costretto i media a tornare sull'argomento.

Va bene, Antonio, mi hai convinto. Ci farò un post e segnalerò due ricostruzioni dell’episodio, una del 13 gennaio scorso fatta da Radio 24 e una più dettagliata e incalzante fatta un anno fa da Liberazione. Ho trovato anche un intervento del questore di Ferrara, che difende le ragioni della polizia e che risale a qualche tempo fa (ora è stato trasferito).
Per chi ha l'Adsl ecco un video preso da RaiNews24.

E che ognuno si faccia la propria opinione.

lunedì 22 gennaio 2007

Preghiera ai futuri sposi

I menu dei pranzi matrimoniali andrebbero studiati a fondo come inquietante forma di devianza del genere umano. Li metterei su una di quelle sonde spaziali che si lanciano nell’universo alla ricerca di un contatto con altre forme di vita. Vorrei proprio vederla una Cosa aliena che incrocia la nostra eroica navicella a qualche miliardo di anni luce e si fa un’opinione sull’Umanità attraverso i menu nuziali.

Forse ci compatirà per quei pranzi che iniziano alle due e finiscono all’ora di Marzullo e in cui, oltre al supplizio fisico, uno deve pure subire l’umiliante lessico dello chef di turno.

Cosa mai può indurre un Homo Sapiens a scrivere “bauletto di sogliola e salmone decorato con pepe rosa” oppure "vele di piovra su letto di rucola"?

Bauletto? Vele? E il letto di rucola? Sarà l’ultima frontiera dell’ortopedia, boh!

Io non voglio vivere in un mondo in cui per convincerti che sei un privilegiato ti servono dei "prismi di rana pescatrice con giardinetto di legumi al vapore". Ma davvero ci siamo ridotti così? La chiamano arte culinaria, stile, glamour, ma è un insulto alla nostra intelligenza, l’emblema di una vita che si finge elegante e ci prende per i fondelli.

Quando verso le 10 di sera sei ancora drammaticamente inchiodato al tavolo e pensi che mai più andrai a un matrimonio, cerchi conforto nel menu sperando che le portate siano finite.

Invece no, c’è ancora il "dialogo di frutta". Non mi posso certo perdere una nespola che discute amabilmente con due banane dell’Honduras!

Faccio preghiera ai futuri sposi di rendere il loro menu matrimoniale meno offensivo e più sincero nei confronti degli invitati.


Basta farsi quattro chiacchiere col titolare del ristorante e dirgli di scrivere bruschetta-al-pomodoro, pasta-e-ceci, fettina-di-vitello-con-lattuga, mandarini-e-ananas, torta-alla-crema. Il matrimonio non perderà un grammo di lustro e ne guadagnerà l’immagine degli sposi.

venerdì 19 gennaio 2007

L’inverno a qualcuno piace caldo

Fa strani effetti questo caldo fuori stagione. Una volta c’era l’autunno caldo, adesso è caldo anche l’inverno e la cosa va a fagiolo ai sindacati che si sentono autorizzati a prolungare di mese in mese la stagione degli scioperi e delle proteste.

Si sciolgono i ghiacci e mi si scioglie anche il dubbio che i saldi siano uno spettacolo indecente: gente impazzita fin dalla mattina del primo giorno, pronta a comprare ogni ben di Dio e a vendersi la dignità ammassandosi come bestiame davanti ai negozi.

Gli orsi non riescono ad andare in letargo ed altri invece escono dall’ibernazione, sennò non ci si potrebbe spiegare Stallone che rifà Rocky Balboa.

La Coldiretti preannuncia sciagure legate al calore, come la progressiva invasione di cavallette. Intanto i nostri ospedali sono già zeppi di topi, coleotteri ed altre spaventose creature primordiali.

La mancanza di piogge sta abbassando il livello dei fiumi, ma non certo il costo della benzina che – li mortacci sua – non cala neanche se il prezzo del barile si dimezza. Se i fiumi patiscono la siccità qualcuno mi spieghi perché in tv siamo comunque inondati di partite di calcio improponibili, la cui importanza va dall’infimo al disperato.

Il terreno secco è lì lì per franare proprio come rischia di franare la fiducia nelle forze dell’ordine dopo che un poliziotto ha falsato una prova pur di incastrare Elvo Zornitta, il presunto Unabomber. Ora è lui sotto indagine.

Lievitano le temperature ma anche i dubbi sulla serietà di Walter Veltroni, che aveva promesso immediata chiarezza sull’incidente mortale nella metropolitana di Roma. Sindaco, dopo tre mesi siamo ancora qui ad aspettare.

Sbocciano anche i fiori e per fortuna sboccia qualche bella sorpresa come l’assegnazione del Golden Globe a Babel di Inarritu.

Troppo poco per non invocare immediatamente un inverno rigido e duraturo. Diciamo la verità, ‘sto caldo non ci ha portato un granché bene.

giovedì 18 gennaio 2007

Furbi, gli Usa

base militare usa vicenzaSulla questione della base americana a Vicenza ho letto una cosa che mi ha fatto sobbalzare: gli Usa non pagano l’affitto delle basi allo stato italiano, ma è esattamente il contrario. Ohibò, ma che razza di sistema è questo. Ti metto a disposizione il mio territorio e le mie strutture e vuoi pure i soldi? E io come un citrullo ho sborsato l’affitto per anni al mio padrone di casa!

Io non sono contro gli Stati Uniti, però qui si tratta di 366 milioni di dollari che noi italiani diamo agli americani perché ci assicurino la “difesa comune” con le loro basi. Ma chi diavolo ha firmato questo accordo, Roosevelt e Macario?

Per la precisione, 3 milioni sono versati in contanti e 363 vengono concessi grazie a una serie di privilegi come affitti gratis, agevolazioni fiscali, servizi a basso costo. Porca paletta, è proprio quello che si dovrebbe offrire, nell’ordine, alle famiglie indigenti, alle imprese italiane e ai consumatori!

Non solo. Se chiude una base americana, il nostro governo deve rimborsare gli Usa per le migliorie apportate al territorio. E certo, poverini! Però quand'è che il governo italiano troverà le palle per farsi rimborsare il Cermis e Calipari?

E comunque la sola idea che un insediamento americano possa creare intorno a sé nuove infrastrutture rischia di scatenare una inedita corsa all’accaparramento delle basi.

Tanto per cominciare fioccheranno richieste dalla Calabria (“Invece di raddoppiare le basi, raddoppiate ‘sta cacchio di Salerno-Reggio!”), dal Mugello ("una base a voi, una variante di valico a noi!") e da Venezia (“Se vi diamo una base in Laguna poi ci fate il Mose?”).

Eppure sarebbe tanto semplice. Con una mossa felina il governo potrebbe spostare la base americana dritta dritta nella reggia di Caserta, che se ha sopportato Guerre Stellari, Mission Impossible 3 e il summit del centrosinistra può benissimo ospitare qualche migliaio di militari.


In un sol colpo Vicenza sarebbe salva e i marines avrebbero una base extralusso, con i letti a baldacchino al posto delle brandine e con un parco da paura. E che non ci vengano a chiedere soldi pure lì!

mercoledì 17 gennaio 2007

Piccoli fascicoli ridicoli in edicola

Casa delle bambole ideale. Fonte: www.delprado.itPoche cose sono inutili come le raccolte a fascicoli che si vendono in edicola. Spesso sono amenità di cui nessuno sente il bisogno e che le grandi aziende editoriali, forti di chissà quali sondaggi, ci spacciano come assolutamente vitali per la nostra formazione culturale o per il nostro tempo libero.

In tv, tra un bombardamento e un’impiccagione, gli spot delle raccolte ci aprono un universo parallelo, fatto di scatoline di porcellana, case per bambole, soldatini e conchiglie favolose. A me non è ancora capitata l’esperienza surreale di vedere uno che va in edicola a chiedere una bella conchiglia incellofanata. Mi piacerebbe parlargli.

Intanto vorrei soffermarmi su alcune raccolte, tuttora in corso o già ultimate.

Costruisci la leggendaria corazzata Yamato
Questa è fresca fresca e forse siete ancora in tempo a iniziarla. Innanzitutto: …cazzo è la corazzata Yamato?! Sarò ignorante io, ma non vedo alcun motivo per cui me la devo ricostruire in salotto. Novanta sudatissime uscite per avere l’orgoglio della Marina Imperiale Nipponica nella seconda guerra mondiale. Al massimo potrei puntarla contro il televisore ogni volta che vedo Stefano Bettarini.

Costruisci il tuo personal robot I-Droid 01
Effettivamente l’esperienza di avere una creatura aliena in casa andrebbe fatta. Chi ha già una moglie ovviamente conosce bene la sensazione, però qui si tratta di un androide con le contropalle basato sugli schemi dell'intelligenza neurale e in grado di vedere, sentire, parlare, rispondere ai tuoi comandi e obbedirti incondizionatamente. Insomma potresti fare con lui quello che fa Ruini ogni giorno con Casini.

Battaglia di Austerlitz
Se proprio mancava qualcosa nella mia vita, era una moltitudine di fanti russi, granatieri, dragoni e mamelucchi francesi alti 3 cm che in pieno periodo napoleonico se le danno di santa ragione sotto i miei occhi e si prendono pure a cannonate. Non tanto per me, ma ai vicini che gli racconto, che sto ospitando un vertice dell’Unione?

La casa delle bambole ideale

Fatta apposta per rimediare all’inaccessibile prezzo del mattone, questa raccolta colma le storiche lacune dell’edilizia statale agevolata. Tu, povero precario figlio di pensionati che mai e poi mai potrai permetterti un appartamento vero, puoi surrogare la tua voglia di indipendenza con una villetta di 70 cm in stile vittoriano. Certo, ci vorranno cento settimane, ma alla fine sarà completamente arredata, finanche con l’attaccapannino e il portasciugamanino. E puoi anche mandare a ramengo il consulente di Conto Arancio perché il mutuo non ti serve più.

lunedì 15 gennaio 2007

Disabili e diversamente stronzi

Ma a voi non vi si contorcono le budella quando sentite dire "diversamente abile"? È l'ultima, insopportabile formula con cui la società vorrebbe etichettare i disabili e tutte le persone che loro malgrado hanno menomazioni fisiche o psichiche. A me non sembra affatto rispetto, tatto o civiltà: è odiosa ipocrisia, più odiosa di "portatori di handicap".

Se tu sei un genio non ti dico portatore d'intelligenza, se fai la prostituta non sei diversamente fertile, ma se ti manca una gamba diventi diversamente abile. Se proprio ve lo devo dire a me "diversamente abile" fa pensare a un ladro.

Stessa cosa per i vecchi. Sono diventati anziani, poi terza età, infine grande età. Tra un po' diremo: "Stamattina ho aiutato una diversamente adolescente ad attraversare la strada".

Esiste l'Unione Italiana Ciechi ma i percorsi tattili sono per non vedenti, esiste il Comitato Giovani Sordi Italiani ma i sottotitoli sono per non udenti. Sui mezzi pubblici ci sono posti riservati ai non deambulanti. Io sono non deambulante per almeno otto ore al giorno, come la mettiamo?

Le budella mi si annodano soprattutto perché a questo presunto progresso lessicale non corrisponde affatto un progresso reale. Le barriere architettoniche sono sempre lì, le discriminazioni sul lavoro non cessano, i pregiudizi sociali chi li ammazza.


Abbiamo una fottuta e perbenista paura delle parole, questa è la verità. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i diretti interessati, perché a questo punto mi sa che i diversamente stronzi siamo noi.

venerdì 12 gennaio 2007

L’arte di turlupinare

Qualcosa non mi quadra. In Italia ha vinto l’Unione e io mi aspettavo quantomeno il ripristino di una sana legalità. Invece mi hanno fatto fesso con l’indulto.

Negli Usa le elezioni di midterm le hanno vinte i Democratici. Il Mondo ha tirato un sospiro di sollievo: adesso sì che Bush farà un passo indietro nelle guerre petrolifere del Medio Oriente e il clima internazionale diventerà meno incandescente! E invece i soldati americani in Iraq saranno 21.000 in più.

Ora fossi un francese proverei davvero ad eleggere Le Pen per garantirmi un futuro di concordia sociale.

E mi rendo conto che alle prossime politiche solo un voto al Partito Pensionati consentirà il riscatto dei co.co.co.

Cari trevigiani, forse non lo sapete ma l’ordine e la disciplina in città ve la può portare solo un sindaco somalo.

Camilla la voglio vedere a Downing Street ora che Blair si dimette e Gheddafi deve finire dritto dritto nel consiglio di sicurezza dell’Onu.

Insomma, mi sento turlupinato a sufficienza per dire che la prossima volta sulla scheda elettorale ci disegno Willy il Coyote, ovvero il ritratto dell’elettore beota che rincorre invano i propri ideali.

mercoledì 10 gennaio 2007

Ma voi i medici li capite?

Stamattina ho eseguito una tricotomia facciale e subito dopo ho appurato con soddisfazione che il mio alvo è regolare.

Questa sarebbe la mia giornata se fosse governata dalle espressioni mediche, da quei termini oscuri e minacciosi con cui spesso ci viene comunicata una diagnosi.

Io però voglio parlare come mangio e quindi dico che stamattina mi sono fatto la barba e poi ho fatto una bella cacca.

Caro medico, non mi esponga il movente patogenico della mia epistassi ma mi dica perché mi sanguina il naso. E se ho l'influenza perché diavolo mi spaventa guardandomi negli occhi e dicendomi che ho un'affezione virale? Va a finire che mi prende una sincope per davvero! Poi mi chiederà se accuso un dolore e io le dovrò rispondere che semmai lo sento.

E cosa mi consiglia per guarire? Di assumere un farmaco non steroideo? A parte che in tempi di magra non assumo nessuno, ma che cacchio vuol dire steroideo, che c'ha il dolby surround?!


Eppure, caro dottore, mi sono sforzato di adoperare il suo lessico. Ho tentato l'approccio a una ragazza dicendole "Accidenti, non sei per niente affetta da pannicolopatia edemato-fibrosclerotica!". Io volevo solo dirle che non aveva un filo di cellulite, ma evidentemente non ha apprezzato il complimento. Sigh!

lunedì 8 gennaio 2007

Unione Europea, non t'allarga'!

Dal 1° gennaio 2007 anche Bulgaria e Romania fanno parte dell’Unione Europea. Ne discendono alcune conseguenze:

  • la parola extracomunitario sarà applicabile a pochissimi individui, perlopiù svizzeri e norvegesi. Occhio dunque se un rumeno viene a rifarvi il bagno a casa: non potrete costringerlo a un prezzo inumano minacciandolo di fargli il foglio di via
  • anche se la Romania non aderisce all'euro, verrà coniata a mo' di benvenuto una nuova moneta da 1 euro con l’immagine di Ceausescu intento a conficcare un punteruolo incandescente nell’occhio di un dissidente
  • sempre a mo' di omaggio, il Consiglio Europeo adotterà i provvedimenti solo con percentuali bulgare dei voti. Anche per rinnovare la fornitura delle salviette Kimberly-Clark occorrerà quantomeno il 99,12% dei consensi.

Ma il vero problema è l’inarrestabile allargamento dell’Unione Europea. Siamo arrivati a 27 paesi e si va sempre più verso una babele di lingue e di culture in cui esploderanno i veti incrociati e gli interessi contrastanti. Se l'allargamento proseguirà con questi ritmi, per i prossimi anni si prevedono clamorosi sviluppi:

2019: l’UE annette la repubblica del Kazakistan e il Sultanato del Brunei. Contestualmente l’Europa Occidentale viene ridenominata Europa Accidentale, data la multiforme e casuale presenza di paesi membri.
2034: l’UE avvia le trattative per l’ingresso della Cina a patto che il regime comunista butti giù la Muraglia in conformità con quanto avvenuto a Berlino.
2051: l’anziano presidente degli Stati Uniti, Bart Simpson
, supplica l’UE di revocare l’embargo commerciale imposto agli Usa dopo la scoperta di armi chimiche nella foresta di Pocahontas a Disneyworld
2077: l’UE lancia un'Opa ostile sulle Nazioni Unite che si conclude con la completa acquisizione della gloriosa organizzazione
2112: l’inno ufficiale della UE diventa “Senza fine” di Gino Paoli. La storica bandiera gialla e blu viene sostituita da un più evocativo panzer che si arrampica sull'Orbe Terracqueo
2146: dalla UE viene espulsa la Francia a seguito dei definitivi accertamenti su un lugubre avvenimento del passato: la storica testata di Zidane a Materazzi. Viene anche annullato, a distanza di 140 anni, il gol di Maradona
segnato con la mano all’Inghilterra
2160: l’UE annette in sol colpo il Patto Atlantico e l’Oceano Pacifico. Il Polpo delle Marianne viene eletto Alto Rappresentante dei Fiocinati
2199: alla soglia del XXIII secolo la UE annuncia che la propria espansione ha superato quella dell’universo e quindi decade, per assenza di ragion d’essere, ogni attività legata alla politica estera.

giovedì 4 gennaio 2007

La pena di morte e la pena di vivere

Caro Marco Pannella, so che in questi giorni ti sei messo a digiuno (ma non solo tu) perché venga abolita la pena di morte. Ricordo bene che nelle settimane scorse predicavi affinché fosse abolita la pena di vivere e che trent'anni fa combattevi perché fosse abolita la pena di nascere.

Come al solito sei un furbacchione visto che dopo le abbuffate natalizie saremmo tutti capaci di digiunare. Però ti sono grato per queste battaglie e quindi voglio dire la mia sull'unico pezzo che manca. Tolta la nascita, la vita e la morte resta la fase di crescita dell'individuo.

Ebbene, Marco, ti propongo il digiuno più tosto di tutti, il digiuno per far abolire la pena di crescere nel precariato, nell'ambiente inquinato, nel perdonismo per i criminali. Per far abolire la pena di diventare grandi con l'idiozia degli irreality televisivi, con la vergogna dei prezzi delle case, con i campionati falsati e poi condonati, con la gente schiava della Chiesa e dei suoi dogmi ma figlia di mignotta nell'agire.

Ecco, è solo un elenco piccino che puoi prendere in considerazione. Stavolta dovrai superarti: mangia e bevi tanto, tantissimissimo fino a farti spuntare due gobbe di grasso come i cammelli perché poi dovrai scordarti il cibo per chissà quanto tempo. Ci stai?