Dunque non erano i comunisti. Non era Bertinotti, né Diliberto e nemmeno Turigliatto o Pecoraro Scanio. E, udite udite, non era neanche Mastella.
È proprio che il centrosinistra sa litigare sempre e comunque, anche in versione semplificata. Anche con un solo partito, anche con un solo alleato. E, visto che la classe non è acqua, riuscirebbe a litigare anche se non esistesse più.
C'è Veltroni, il Buono, anzi il Mollusco. C'è D'Alema, il Baffo, anzi il Predatore. E poi c'è Di Pietro, il Cattivo, anzi il Cinghiale. Praticamente un tutti contro tutti interamente racchiuso nel magico micromondo del centrosinistra.
Un mondo dove Berlusconi o viene brutalmente definito corruttore-Hitler-omicidadellademocrazia, oppure misticamente evocato come "principale esponente dello schieramento a noi avverso". In mezzo i dispetti, le liti, i colpi bassi e i bigliettini segreti.
Come diceva una celebre vignetta: "Il nostro paese ha il governo che si merita. Ha anche l'opposizione che si merita".