lunedì 24 novembre 2008

Il Buono, il Baffo, il Cattivo

Dunque non erano i comunisti. Non era Bertinotti, né Diliberto e nemmeno Turigliatto o Pecoraro Scanio. E, udite udite, non era neanche Mastella.

È proprio che il centrosinistra sa litigare sempre e comunque, anche in versione semplificata. Anche con un solo partito, anche con un solo alleato. E, visto che la classe non è acqua, riuscirebbe a litigare anche se non esistesse più.

C'è Veltroni, il Buono, anzi il Mollusco. C'è D'Alema, il Baffo, anzi il Predatore. E poi c'è Di Pietro, il Cattivo, anzi il Cinghiale. Praticamente un tutti contro tutti interamente racchiuso nel magico micromondo del centrosinistra.

Un mondo dove Berlusconi o viene brutalmente definito corruttore-Hitler-omicidadellademocrazia, oppure misticamente evocato come "principale esponente dello schieramento a noi avverso". In mezzo i dispetti, le liti, i colpi bassi e i bigliettini segreti.

Come diceva una celebre vignetta: "Il nostro paese ha il governo che si merita. Ha anche l'opposizione che si merita".

venerdì 14 novembre 2008

Aveva ragione Obama


Aveva proprio ragione Obama a dire che nulla è impossibile. Non è impossibile che in giornate di paralisi del trasporto aereo, ferroviario e dei mezzi pubblici, mentre milioni di cittadini venivano ridotti all'esasperazione, un jet abbia volato indisturbato da Milano a Roma, dove era in corso la visita di Stato del presidente brasiliano Lula. Dalla scaletta sono scesi Ronaldinho, Kakà, Dida, Emerson, Pato e Leonardo. Tutti precettati da Berlusconi per diventare il regalo vivente al suo collega sudamericano.

Non è impossibile nemmeno che in tempi di paurosa crisi finanziaria si siano trovati i quattrini per pagare un pomposo pellegrinaggio di calciatori, evidentemente considerato strategico nel quadro delle relazioni diplomatiche Italia-Brasile.

Nulla, ma proprio nulla diventerebbe impossibile, se scoprissimo che l'intero viaggio, comprensivo di possibili pranzi, pernottamenti e sollazzi vari per i calciatori e per il loro eventuale corteo di amici, parenti e assistenti, sia stato pagato con denaro pubblico.
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giovedì 6 novembre 2008

Nulla è impossibile

E dopo il primo presidente nero della storia d'America, aspettiamo il primo presidente in gamba della storia d'Italia.
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lunedì 3 novembre 2008

A noi Obama ci fa un baffo

Tra Obama e McCain c'è già un vincitore: l'italiano provinciale, in particolare il vip che si mette il pettorale alla maratona di New York solo perché fa figo. È un eroe, più di Saviano: attraversa impavido l'oceano solo per farsi immortalare col pettorale sul Verrazano Bridge, lui che mai correrebbe neanche una gara parrocchiale.

Lo vedi, il politico o il presentatore di turno, mentre si fa intervistare dalle tv millantando anni di dura gavetta, in realtà pronto a fiondarsi sul primo aereo per l'Italia con l'obiettivo di spendersi quello spicchio di popolarità acquisito nella Grande Mela.

Dobbiamo tenerceli ben stretti, i nostri eroi italiani. A cominciare da Gianni Riotta, che da giorni colora la sigla e il logo del Tg1 con la bandiera a stelle e strisce e la scritta "USA 2008". Gesto audace e valoroso, che innalza la qualità del servizio pubblico. Perché allora non mettere nella sigla la faccia del commissario Montalbano, visto che è appena iniziata la nuova serie?

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