Dalla silhouette di Giuliano Ferrara non si direbbe: Antonio Di Pietro ha tolto il grasso dalla politica e ce lo comunica con un manifesto dai risvolti imbarazzanti.
Gli strateghi dell’ex pm, sulla scia di Oliviero Toscani, devono avergli suggerito di scuotere l’elettore con l’esposizione della cruda realtà. E difatti cruda è cruda. Solo che così alla gente vien voglia di andare in montagna a farsi un barbecue invece di recarsi al seggio.
Se proprio devo alimentare l’antipolitica – avrà pensato Tonino – tanto vale farlo con una bistecca magra a succosa.
Il manifesto raggiunge in modo mirabile il suo vero obiettivo: mandare il cittadino in stato confusionale. Legge “mancia” eliminata. Legge che? Costi comunità montane –40%, circoscrizioni comunali –60%, amministratori consorzi di bonifica –50%. Cioè? Li avete già ridotti? E quando? Oppure garantite di farlo dopo le elezioni?
In un colpo solo l’Italia dei Valori si è guadagnata il sostegno incondizionato dei vegetariani e ha smontato la convinzione che i politici siano tutto fumo e niente arrosto: qui non c’è neanche il fumo, la bistecca giace inerme su un gelido tavolo di marmo che forse allude alla camera mortuaria in cui è rinchiusa la buona politica.
In attesa che i condannati siano cacciati dal parlamento, siamo condannati noi a subire questi manifesti indigesti.