
Sarà pure comodo guardare le partite in tv, ma vuoi mettere l'emozione dello stadio? Un fremito di goduria mi scuote nel vedere i gingilli sequestrati domenica scorsa ad alcuni tifosi laziali in partenza per Bergamo per il match Atalanta-Lazio.
Mi galvanizza l'idea che quei tifosi (stavolta erano laziali, ma il discorso può valere per molte altre squadre) stessero andando alla partita con asce, mannaie, pugnali, bastoni, tirapugni, manganelli, cacciaviti, passamontagna e, proprio per non farsi mancare nulla, cocaina.
Finalmente qualcuno alla moda! Il tifoso giurassico che si presenta allo stadio con sciarpa, bandiera e cappellino andrebbe fermato ai cancelli e rispedito all'ospizio.
Guardate la mannaia nella parte destra della foto: sublime! Ve l'immaginate che sfizio trovarsi in curva a schivare i colpi di un simile arnese?
Non si tratta di teppisti o criminali, ma di benefattori. Metti che la partita è una barba colossale e tu ti penti di non esserti andato a fare un barbecue: è allora che un drappello di ultrà si fa carico di vivacizzare le tribune appena l'arbitro nega un rigore, annulla un gol, fischia un fuorigioco, ammonisce il capitano. Ed è lì che capisci di non aver buttato i soldi del biglietto.
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