martedì 27 gennaio 2009

Eluana via col vento

Cara Eluana, non puoi morire. Mica perché lo impedisce un Vaticano sempre più retrogrado, oppure perché ministri e presidenti di Regione ricattano in modo disgustoso le cliniche facendosi beffe delle sentenze dei giudici e della tua stessa volontà, o ancora perché questo malconcio paese non è in grado di ribellarsi alla mostruosità dei tuoi 17 anni di coma vegetativo.

La verità, Eluana, è che il tuo corpo esanime, la tua psiche annientata, il tuo animo dissolto devono andare in un reality televisivo o in un talk show. Sai, l'audience. I conduttori stanno tramando per prolungare all'infinito la tua agonia e quella dei tuoi familiari con il nobile scopo di farti entrare in una finta casa insieme a ciechi e tettone o per esporti in una trasmissione nel bel mezzo di una rissa.

Insomma, ti chiediamo un ultimo sforzo: un memorabile ingresso in uno studio televisivo gremito di opinionisti. Là dove un tempo si firmavano i contratti con gli italiani, irromperà la tua assenza di vita, il tuo nulla iniziato nel 1992. Forza, Eluana, un'ultima apparizione sulle note di Via col vento e poi che il vento ti porti via davvero.

Post scriptum del 3 febbraio
Doveva essere sarcasmo, ma è successo davvero. Ieri Porta a Porta si è occupato di Eluana e oggi il corpo è stato portato a morire in pace nella clinica di Udine. Visto Elu? Dovevi fare l'ultimo sforzo.
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