mercoledì 30 maggio 2007

La munnezza di Napoli patrimonio dell’Unesco

Lo sfruttamento dei rifiuti è un business colossale e Napoli ha deciso di sfruttarli a modo suo: con l’esposizione plateale nelle strade della città. Si scopre ora che gli allarmi e le proteste sono nient’altro che un bluff, perché in realtà Napoli sta traendo enormi benefici dall’accumulo di munnezza.

Gli addetti dell’azienda turistica municipale hanno sistemato ad arte l’immondizia negli angoli più suggestivi per dare un tocco esotico alla città e far sentire il turista un po’ a Calcutta e un po’ nelle favelas di Rio, pur rimanendo ben saldi nell’Occidente evoluto. Una contaminazione culturale pari almeno a quella causata dai veleni che si sprigionano dai rifiuti. Secondo fonti autorevoli una delle monumentali piramidi di immondizia edificate in centro si accinge a diventare patrimonio dell’Unesco.

Al comune gonfiano il petto d’orgoglio per aver finalmente risolto il problema del barbonaggio: con tutto quel ben di Dio in strada gli accattoni non devono più umiliarsi a scavare nei cassonetti, ma dispongono di buffet gargantueschi da cui attingono mille prelibatezze che non li fanno più sentire cittadini di serie B.

Inutile dire che l’invidia per Rosa Russo Jervolino sta dilagando. Nei comuni in cui si voterà per il ballottaggio, i sindaci uscenti stanno tentando in extremis di ammassare immondizia nelle strade in modo da potersi vantare agli occhi dei cittadini. Una mossa scorrettissima perché fatta a ridosso del voto, dopo che per cinque anni le vie sono rimaste desolatamente prive di rifiuti. E poi il sindaco partenopeo invita a diffidare delle imitazioni: l’unica vera munnezza è quella di Napoli!

In subbuglio gli uffici di Rai e Mediaset perché qualcuno ha osato ammucchiare più spazzatura di quella concentrata nei loro palinsesti, mentre in Europa infuria la battaglia diplomatica per accaparrarsi il nuovo prestigioso prodotto del Made in Italy.

Avete presente il “niet” della Romania ad accettare i rifiuti napoletani? Vista così sembra un’umiliazione irreparabile: l’Italia costretta a mendicare aiuto alla patria di Ceausescu e rigettata, si passi il termine, indietro. Invece è proprio il contrario: Napoli si è rifiutata (ops!) di svendere la propria munnezza e ha deciso di offrirla al miglior offerente.

Anche le grandi catene di ipermercati hanno fiutato (ops!) l’affare: con le loro buste permanentemente esposte nelle vie più chic, sai che pubblicità.

Intanto il comune di Napoli, visto il successo della “munnezza street exhibition”, progetta nuove entusiasmanti iniziative turistiche. Si parla già di un clamoroso ritorno di Maradona, che dovrebbe esibirsi sul lungomare calciando spettacolari punizioni davanti a una barriera di immondizia alta sei metri. Inoltre i camion sono già pronti per trasferire una parte dei rifiuti a Pompei, dove verrebbero spacciati per vera munnezza dell’antichità.


Intanto nei vicoli di Napoli le montagne di scarti fermentano, marciscono e si liquefanno proprio come il sangue di San Gennaro. E all’orizzonte si profila un business dirompente: un inceneritore che brucia i rifiuti e restituisce morbide sfogliatelle. Buon appetito!
acerra montecorvino emergenza smaltimento bertolaso napolitano bassolino
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lunedì 28 maggio 2007

Milan pigliatutto

Galvanizzato dall’apoteosi in Champions League, il Milan infiamma il calciomercato. Dopo aver puntato su Ronaldinho e Shevchenko, i rossoneri stanno per annunciare un acquisto fantagalattico: il presidente francese Nicolas Sarkozy.

Non si conoscono le doti calcistiche di Sarkozy né la cifra stellare pagata dal Milan. L’unico a rilasciare una trionfante dichiarazione è stato il vice presidente Adriano Galliani: “Con un gollista in attacco, saremo invincibili!”.
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giovedì 17 maggio 2007

Silvio superstar, l’Unione riconta le schede elettorali!

(Vietatocliccare si prende una pausa. Ci vediamo a fine maggio. Ciao a tutti!)

Alla fine il bubbone è scoppiato: sopraffatto dai continui trionfi di Berlusconi, il centrosinistra chiede di ricontare le schede delle elezioni politiche del 2006. Nel corso di un disperato summit tenutosi in una cripta umbra del Trecento, alcuni pezzi grossi dell’Unione hanno appurato che il bilancio di un anno di governo “rosso” è risultato catastroficamente a favore del Cavaliere, il quale dal canto suo ha infatti accantonato qualsiasi sospetto di brogli.

E come biasimarlo. L’Unione gli ha subito regalato l’indulto, che il Polo non era riuscito ad approvare nel suo quinquennio. Poi ha iniziato a glissare sulla legge antitrust, rinviata
di mese in mese. Caspita, proprio come faceva Silvio ai bei tempi. Quindi ha abbozzato una pallida normativa sul mercato televisivo e pubblicitario, ma giusto per sentire cosa ne pensava Sua Emittenza. Sulla legge elettorale, poi, Forza Italia viene consultata come l’oracolo di Matrix.

Infine il centrosinistra ha presentato la legge sul conflitto di interessi, che guarda un po' non riuscirà ad approvare visto che Mastella se ne laverà le mani.

Insomma, ai capoccioni dell’Unione è sorto davvero il dubbio che Berlusconi stia un sacco meglio adesso che quando era al governo, visto che ottiene pressoché tutto senza doversi prendere la responsabilità politica.

E allora l’unica soluzione è inficiare la validità del voto. Con una mitragliata di ricorsi da presentare ai più alti livelli istituzionali, il centrosinistra punta a ribaltare l’esito delle politiche affinché Silvio torni al governo e si dia una regolata lui stesso visto che i suoi avversari (?) non ne sono capaci.

Capirai, mica facile. Perché nel frattempo lo staff di Berlusconi si è convinto che le elezioni siano state regolarissime, il risultato cristallino, il governo sacrosanto. E quindi si opporrà ferocemente ad ogni tentativo di manomissione del risultato elettorale difendendo a costo della capigliatura del Cavaliere le fondamenta democratiche del paese.

Ma anche il centrosinistra è disposto a svenarsi pur di tornare all’opposizione, soprattutto al pensiero che Mediaset punta a Telecom Italia e intanto s’è comprata Endemol, Silvio è stato assolto al processo Sme e il congresso Ds ha accolto Berlusconi manco fosse Fidel Castro. E per giunta il Milan è in finale di Champions.


Insomma, gli gira tutto bene e quelli dell’Unione hanno deciso che la pacchia ha da finire. Si fa un golpe democratico alla rovescia e si riporta l’Italia sul binario giusto.
inciucio centro destra sinistra casa delle libertà udeur udc casini posizione dominante
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venerdì 11 maggio 2007

Piazza San Giovanni, dal concerto allo sconcerto

Dal concerto del 1° maggio allo sconcerto del family day.

È vergognoso che alla manifestazione di Piazza San Giovanni a Roma non sia stato ufficialmente invitato neanche uno dei presunti pedofili di Rignano Flaminio.

Sarebbero stati testimonial strepitosi, in quanto dimostrano che persino un presunto pedofilo o violentatore ha come principale obiettivo quello di farsi una famiglia.
dico pacs legge coppie di fatto unioni festa famiglia coraggio laico rosa nel pugno radicali marco pannella enrico boselli piazza navona diritti gay omosessuali lesbiche
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domenica 6 maggio 2007

Scamarcio conquista Kate Middleton!

Non doveva trapelare, ma è trapelata. La notizia che Riccardo Scamarcio si è proposto a Kate Middleton è sfuggita di bocca a un giardiniere di Buckingham Palace e sta facendo il giro del mondo.

L’ambitissima Kate, dopo la sua separazione dal principe William, ha ricevuto richiesta formale di fidanzamento da parte del divo di Trani, il quale avrebbe inviato a Londra un messaggero d’amore con l’obiettivo di consegnare una bollente lettera insieme a mezzo chilo di taralli pugliesi doc.

La famiglia reale inglese è in subbuglio. “Who’s Scheimercio?” ha chiesto seccata la regina Elisabetta mentre, infilandosi un guanto di cachemire, si apprestava ad accarezzare uno dei suoi cani, di quelli che se provano a mordicchiarla anche solo per gioco si fanno sei mesi in un centro di rieducazione.

Insomma, a Elisabetta non va giù che uno che non è principe, non è Sir, né Lord o Baronetto abbia l’ardire di sostituirsi al prediletto William.

Ma Scamarcio è inarrestabile e a nulla sembrano servire le colluttazioni casalinghe alla Kill Bill con la sua fiamma Valeria Golino, che dall'alto dei suoi 14 anni in più gliele suona di santa ragione, tant’è che nell’ultimo parapiglia in salotto gli ha centrato in pieno la nuca con il Globo d’Oro che il macho aveva vinto nel 2006 come attore rivelazione.

Deciso a sbaragliare la concorrenza internazionale, il ventottenne Riccardo ha inviato alla famiglia Middleton un curriculum femminae di assoluto rispetto, che lui ha voluto rendere più verace vergandolo di suo pugno sulla carta che a Bari usano per impacchettare la burrata.

I Middleton sono trasaliti davanti ai nomi di Monica Bellucci, Martina Stella, Katy Sounders, Laura Chiatti. Tutti pezzi da novanta con cui Scamy ha lavorato, in qualche caso girando scene da mille e una notte.

Davanti a uno sciupafemmine di razza, il cuore di Kate ha iniziato a vacillare. Le invidiosissime amiche hanno tentato di ricondurla alla ragione: una quasi principessa, raffinata e istruita, dovrebbe mettersi con un italiano che attaccava lucchetti a Ponte Milvio mentre lei si laureava in storia dell’arte? Ma il Tenebroso ha rivendicato il suo spessore artistico inondando la posta dei Middleton con foto di scena di Romanzo criminale e La meglio gioventù.

A quel punto il fidanzamento dell’anno sembrava fatto e le rotative già scalpitavano, senonché qualcuno ha ricordato a Kate lo spaventoso curriculum del suo ex. A 25 anni il principe William ha già frequentato scuole e università di prestigio stellare ed è entrato nella blasonatissima accademia militare di Sandhurst, dopodiché è stato nominato ufficiale proprio da sua nonna la regina (che è il capo delle forze armate e quindi nomina chi cacchio le pare).

Di fronte a una tale potenza di fuoco Scamarcio era onestamente spacciato. Ma uno che è riuscito a spupazzarsi la Bellucci come nessun altro, uno che è stato scelto per girare L’uomo perfetto poteva non avere l’asso nella manica?

E l’asso è arrivato nelle mani di Kate pochissimi giorni fa. Un album Panini dedicato a “Ho voglia di te”: ogni figurina è una scena del film e lui, il bad guy pugliese, rifulge come protagonista assoluto. Particolare piccante: la copertina dell'album era imbevuta di vero olio extra vergine di Bitonto.


Kate s’è sdilinquita. Fremente nelle carni, ha giurato in cuor suo devozione eterna al conquistatore italico ed entrambi si apprestano a dare il grande annuncio.
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martedì 1 maggio 2007

Il 1° maggio e gli altri 364 giorni

La festa dei lavoratori è come la festa della donna: un giorno di osanna per entrambi, poi un anno intero a farsi il mazzo per guadagnarsi un contratto precario e un po’ di considerazione sociale.

Il retorico slogan del concerto di piazza San Giovanni era “L’Italia riparte dal lavoro”. Con un pizzico di ironia avrebbero potuto scrivere che il lavoratore non è un farmaco e quindi non va assunto con cautela.

E potevano pure dire che se esiste il licenziamento per giusta causa, è ora che esista anche l’assunzione per giusta causa.


La giusta causa di mettere a frutto interminabili anni di studi. La giusta causa di farsi una famiglia e accoglierla in una casa decente. La giusta causa di mettere in gioco le proprie capacità e di avere un regolare e dignitoso stipendio che se non ti rende proprio felice almeno ti aiuta ad essere sereno.
festa del lavoro collaborazione a progetto coordinata e continuativa legge biagi lavoro precario co.co.co
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