venerdì 27 aprile 2007

I cecchini della Legge Mastella

Tra Pasqua, feste nazionali e congressi di partito, ad aprile le Camere sono rimaste chiuse per circa venti giorni. Una mega vacanza da fare gola a qualunque lavoratore. Eppure, da micidiali cecchini quali sono, i parlamentari hanno colto l’attimo per approvare a Montecitorio il disegno di legge Mastella. Quando serve, la loro efficienza si spinge a livelli invidiabili.

Cosa impone la Legge Mastella, approvata con formidabile rapidità da tutti i partiti, tranne sette singole astensioni, proprio mentre l’attenzione dei media era assorbita dai congressi di Ds e Margherita? Impone il silenzio stampa sulle intercettazioni telefoniche, sui verbali di interrogatorio e sulle indagini della magistratura.

Per dire, con questa legge gli scandali degli ultimi anni sarebbero giunti a dir poco sbiaditi agli occhi dei cittadini: banche disoneste, furbetti del quartierino, calciopoli, vallettopoli e prima ancora Cirio, Parmalat, tangentopoli e chi più ne ricorda più ne metta.

Possiamo tollerare che i potenti non conoscano vergogna quando si tratta di mettere al riparo la loro immagine e la loro spudorata impunità. E passi pure che l’Unione invece di ripristinare la legalità dopo il quinquennio berlusconiano, stia maciullando la buona fede di chi l’ha votata. Che bella coerenza: mentre dal pulpito dei congressi si magnificava la nascita del partito democratico annunciando una nuova etica di governo, alla Camera tutti pigiavano il “sì” alla legge-bavaglio.

Insomma, passi tutto questo. Ma il dramma è lo spaventoso danno all’indotto radiotelevisivo e della carta stampata. Se la legge verrà approvata anche al Senato, chi risarcirà i cronisti di giudiziaria, i fuoriclasse del gossip, gli acrobati dello scandalo e con essi i milioni di italiani che vivono solo nutrendosi di scoop peccaminosi?

Interi palinsesti saranno cancellati in tronco, i tg dureranno dieci minuti, i giornali avranno sì e no una dozzina di pagine, i fotografi dovranno castigare il loro talento, i tuttologi e gli opinionisti saranno ridotti sul lastrico. Forse anche questo post diventerebbe di un paio di righe.

Prospererà il mercato nero degli atti giudiziari. Come l’alcol ai tempi del proibizionismo, circoleranno copie clandestine delle conversazioni tra Fiorani e Fazio, registrazioni taroccate delle macchinazioni di Moggi, nastri contraffatti dei ricatti di Corona, foto proibite dell’intimità di Totti.

Drappelli di cittadini sovversivi si riuniranno nottetempo per una lettura collettiva di un avviso di garanzia, altri importeranno illegalmente verbali di interrogatorio Made in China, i più temerari si intrufoleranno nei tribunali per rubare faldoni di valore inestimabile.


Sulla Legge Mastella Piero Ricca ha scritto un post di grande efficacia e semplicità, che vi farà masticare amaro. Per chi non ha paura di arrabbiarsi davvero, c’è questo circostanziato articolo di Marco Travaglio.
sanzioni giornalisti divieto pubblicazione intercettazioni ambientali censura processi centri di ascolto
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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Io vado a firmare la nuova proposta referendaria, che guarda caso al caro Clemente mette davvero paura.

Forse è il modo più democratico per levarceli dalle palle (sorry per il francesismo)

Anonimo ha detto...

L'...unione fa la forza nello sfascio nazionale. Con tanti mastini che circolano in politica, lo sbranamento della democrazia è assicurato.
Dopo il male di Berluscone
viene il peggio dell'Unione.

Metilparaben ha detto...

Già, il peggio. Che tristezza...