lunedì 3 marzo 2008

Mastichiamo amaro

Con un decreto d’urgenza il governo ha messo sotto scorta tutti i panettieri d’Italia. I forni sono presidiati dall’esercito, le pagnotte arrivano ai supermercati con i blindati e vengono portate al banco tra due cordoni di guardie armate. I commessi lavorano dietro un vetro antiproiettile, consegnando sfilatini solo ai clienti che mostrano un documento d’identità. Il personale del supermercato, a fine giornata, passa sotto un mollica-detector che smaschera eventuali appropriazioni indebite.

I clienti tornano immediatamente a casa per custodire il pane nell’apposita credenza blindata acquistata grazie agli incentivi statali. Lo tagliano a fette con cautela e lo mangiano senza sprecarne una briciola proprio mentre il telegiornale annuncia che la cesta di baguette ha sostituito il barile di petrolio quale indice del caro-vita.

I grandi chef rivoluzionano i menu, mandando in soffitta caviale, ostriche e faraona e preparando le loro fiabesche pietanze con pregiatissimi panini al latte, proprio quelli che si usavano per la merenda a scuola e che adesso assurgono a nuovo status symbol.

Le forze dell’ordine risolvono i rapimenti usando segretamente i filoni integrali come merce di scambio per il rilascio degli ostaggi. Chi produce pagnottelle a casa è accusato di contraffazione e imprigionato con un regime di detenzione durissimo, che ovviamente esclude la raffinata alimentazione “pane e acqua”.

Nelle videoteche va a ruba il film in cui la moglie di Fantozzi ama il fornaio Abatantuono e per questo riempie la casa di pane: un lusso sfrenato che oggi la renderebbe la donna più ricca del mondo. De Beers, dismesse le miniere, ha acquisito forni a legna e piantagioni di grano per proiettarsi nel business del terzo millennio.


E queste, cari consumatori, sono soltanto le briciole....

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9 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma sei un grande -_-

astrosio ha detto...

questa storia ricorda l'assalto al forno delle grucce. bugia. non la ricorda per niente. pero' volevo passare per uno che ne sa a pacchi. ecco.

Anonimo ha detto...

Sono preoccupato. A casa mia si fa il pane. Un buon pane che ci costa mezzo euro al chilo. Possiamo continuare?

Vietato Cliccare ha detto...

mnemonich: grazie, sei un pezzo di pane.

astrosio: pacchi? di farina.

tock: sovversivo piduista!

astrosio ha detto...

bulbo, fossi matto che giro con pacchi di farina per le vie della città... coi tempi che corrono... come giustamente fai notare... ecco.

Anonimo ha detto...

E questo è l'inizio.

Oramai abbiamo superato il limite..

Che il governo (quale? E' lo stesso..) lo voglia o no, l'inflazione riprenderà a galoppare e se l'Europa non cambierà i parametri ci taglieranno fuori..
Oppure ci multeranno ma questo non farà che aumentare l'inflazione..
Era ora: ricordavo con nostalgia i periodi in cui (ero ancora bambino) i prezzi di un gelato potevano raddoppiare tranquillamente ogni due anni.. ^^

Pier Paolo

Kaishe ha detto...

Mamma mia!!!
Mio figlio ha l'hobby di fare il pane in casa... non bastasse si è fatto crescere la barba e gira sempre spettinato e con la custodia della chitarra in mano... comincio a temere per la sua incolumità.
Ora non posso più fingere di non vedere: HO GENERATO UN TERRORISTA!!!


(Speriamo almeno che abbia fiuto per gli affari...)

Vietato Cliccare ha detto...

pier paolo: noi siamo il paese Sector. No limits.

kaishe: hobby? fare il pane in casa ormai è un reato equiparato al traffico d'organi.

Angelo D'Amore ha detto...

nessuno vuole capire che il costo di pane e pasta e' iniziato a salire da quando ci si e' interstarditi nella sperimentazione dei combustibili eco-compatibili derivati dei farinacei.
le quantita' di grano destinate alla filiera abituale sono diminuite e di pari passo sono aumentati i prezzi dei generi alimentari.
l'aumento del greggio ha fatto il resto.
perche' non si insiste sui motori elettrici od a idrogeno?
troppo facile intuirlo. gli sceicchi arabi e i magnati delle multinazionali della colza e del biodisel stanno d'accordo.
http://non solonapoli.blogspot.com