giovedì 19 aprile 2007

La pazza commedia del Partito Democratico

Si scrive Democratico, si legge Scemocratico. La frittata in salsa rosa sta per essere servita con un weekend da urlo in cui rifulgeranno ben due congressi due, Ds a Firenze e Margherita a Roma. Un ideale amplesso procreativo a distanza per concepire il nuovo rampollo della politica.

Ma come! Qui si gettano le basi del paese che verrà, si lancia una sfida storica, si compie un passaggio epocale per la democrazia e per gli italiani. In realtà questo sarebbe l’auspicio di molti, senonché intorno al partito democratico s’è creata una compagnia di giro che vincerebbe per kappaò con qualsiasi reality televisivo.

Non a caso la sacra adunata della Margherita avviene nello studio 5 di Cinecittà, lo storico teatro di posa che nei decenni ha sperperato tutta la sua gloria: dai film di Fellini è degenerato al programma di Gianni Morandi, fino al baratro di Amici, la trasmissione condotta – come direbbe Beppe Grillo – dal marito di Maurizio Costanzo. A completare questo inabissamento pluridecennale era giusto che fosse il congresso degli ex Dc.

I diessini, invece, hanno scelto il Nelson Mandela Forum a Firenze, dove a maggio ci sarà la satanica esibizione di Marilyn Manson. Per Fassino è l’occasione della vita: con un po’ di matita agli occhi mai e poi mai qualcuno si accorgerà della differenza e vai con la carriera rock!

Attorno ai congressi, intanto, è il panico. Presto, presto, fate il partito subito, ora, mo’, all’istante, zac! No, dicono Mussi, Angius e Salvi, fermi tutti o ce ne andiamo! Ah sì? E allora il deputato Roberto Giachetti inizia lo sciopero della fame, a tutt’oggi quasi di 40 giorni, pur di ottenere una data certa per la Costituente. Giachetti, senti un consiglio: magna.

E nel frattempo già si parla di Prodi che lascia tutto in eredità a Veltroni. Bella eredità, nel 2005 l’attuale premier ha dichiarato un reddito di 89.000 miseri euro, ma dove si presenta. Se lo sa Walter, come minimo lo manda alla Festa del cinema di Roma a staccare i biglietti delle pomeridiane, almeno arrotonda.

E così, mentre il partito democratico vorrebbe unire e integrare, si scopre che il vero accorpamento lo ha fatto in quattro e quattr’otto Silvio il Virile a Villa Certosa con un grappolo di figliole che certo non stavano a interrogarsi sui valori del progressismo europeo.

Umiliante per il centrosinistra e drammatico per Veronica Lario, che non ha potuto neanche sfogarsi su Repubblica perché il giornale s’è messo in sciopero pur di non umiliarsi con 20 pagine al giorno dedicate al grande circo dei congressi. Com’è noto, De Benedetti aveva prenotato la tessera n. 1 del partito democratico, ma quando gli hanno detto che non valeva per entrare gratis allo stadio ha fatto “tiè!”.

In attesa di unificare, il non-nato partito democratico ha spaccato i diessini e lesionato i margheritini. In compenso, però, ha innescato delle spinte unitarie per le quali non lo odieremo mai abbastanza: i socialisti, per bocca di Boselli, annunciano una nefasta riunificazione dopo anni di litigi tutt’altro che metaforici, Bertinotti e Diliberto si lanciano segnali d’amore e strizzano l’occhio ai transfughi dei Ds.

All’orizzonte, poi, si pone la drammatica questione del simbolo. Dopo querce, ramoscelli d’ulivo, margherite, rose nel pugno, garofani, compromessi storici bonsai, quale prezioso frutto della natura incarnerà la politica del terzo millennio? Se la leadership va a Veltroni quello sta in fissa con l’Africa ed è capace di scegliere la banana. E allora evviva il partito col bollino.
democratici di sinistra quarto congresso nazionale dl la margherita rutelli
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8 commenti:

sdn ha detto...

Speriamo che le banane siano due... almeno una ce la mangiamo!

Anonimo ha detto...

Questi politici(sic !)non hanno idee e progetti seri. Così, mentre la nave affonda ( leggi Italia), loro pensano come navigare senza neanche accorgersi che si va giù.

astrosio ha detto...

mi sembra di capire che qui si parla di politica.

Vietato Cliccare ha detto...

rumenta: detto tra noi, credo che non ne mangeremo nessuna delle due ;-)

anonimo: nave? È da qualche anno che l'Italia naviga a mo' di sommergibile, cioè ben al di sotto del livello di decenza.

astrosio: tu sì che puoi entrare di diritto nel partito democratico :-))

Anonimo ha detto...

Non ti sembra che nel tuo articolo manchi un cenno alla rinascita della nuova Democrazia Cristiana con Casini in testa?

Vietato Cliccare ha detto...

l'operazione DC è già troppo ironica di suo per essere commentata

dottorTroy ha detto...

Quasi quasi la rimpiango la vecchia democrazia cristiana....

Anonimo ha detto...

ma come, la tessera del Pd non serve per la raccolta punti delle Coop? E manco per il parcheggio gratis? E l'avevo detto che era 'na fregatura....