giovedì 12 aprile 2007

Lettera a uno studente bullo

Caro studente, gli avvenimenti degli ultimi tempi ci insegnano che c’è aula e aula. In quella scolastica si previene, si reprime, si punisce, in quella parlamentare si insabbia, si condona, si degenera.

Prendi di buon grado la lotta al bullismo intrapresa dal Ministero della Pubblica Istruzione. Trattieni il tuo impeto banditesco per qualche anno, ché dopo gli studi è una pacchia: potrai scatenarti senza freno a delinquere e a commettere soprusi senza che nessuno emani quelle antipatiche direttive che oggi, quando sgarri, ti costringono a pulire le aule o a fare lavori di manovalanza per espiare la colpa.

Là fuori è meglio di Gardaland: commetti un reato e te lo depenalizzano, alle brutte vai sotto processo e ti danno la prescrizione, se proprio gli Dei ti sono contro finisci in galera e, oplà, arriva l’indulto.

Poi dice che la scuola non prepara alla vita. E ti credo, vorrebbero insegnarti la civiltà, la disciplina e il rispetto delle regole, ma sono skill che dopo il diploma non ti rivendi neanche morto.

Perciò, mio caro studente, ti dico tieni duro perché se da grande approderai in parlamento sentirai che musica: potrai fare il bullo con i tuoi deputatini da strapazzo, eletti solo per grazia ricevuta dalla segreteria politica di cui fai parte, ti sfizierai a ricattarli e minacciarli come più ti aggrada affinché si uniformino al tuo volere. E se non basta puoi menare le mani in diretta tv, senza prenderti il fastidio di filmare la scena e mettere tutto su Youtube.

Avrai forse letto le pompose linee guida del ministro Fioroni che vietano l’uso del cellulare durante le lezioni. Spegnilo pure e pensa a quando, finiti gli studi e diventato un maturo parlamentare, potrai giocarci a sbafo a spese dei cittadini anche mentre voti le leggi più delicate. Sai che gusto darci dentro col T9 mentre pigi distrattamente il pulsante verde o rosso per dire sì o no alle missioni militari o alla fecondazione assistita?

Ti dirò di più. Hai presente quando fai un’assenza e il giorno dopo devi portare la giustificazione firmata dai tuoi genitori sennò non entri? In parlamento salti tutte le sedute che vuoi e ciccia se cade il governo.

Se poi sei omosessuale è come essere in una botte di ferro: a scuola ti fanno sentire una merda e tu magari fai pure la sciocchezza di ammazzarti. In parlamento di omo e lesbo ce n’è a pacchi, ma vige il segreto, il silenzio, l’omertà. Di certo non hai mai visto un deputato dire “Zitto frocio!” durante un dibattito in aula e non hai sentito una senatrice apostrofata con “Pussa via, brutta finocchia!”.


Insomma, caro, sii paziente e comprensivo con i tuoi attuali tutori dell’ordine. Contieni il tuo talento delinquenziale, la tua smania di sopraffazione, la tua inclinazione alla codardia. Verrà il tempo in cui potrai realizzarli appieno.
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pubblicato su MC

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi domando come sia possibile oggi, in una società che distrugge se stessa sistematicamente e quotidianamente, frenare gli spiriti, per così dire, bollenti dei nostri giovani. E se il bullismo fosse un meccanismo di difesa psicologica, certo clamoroso, per sfuggire alle frustrazioni per le " ...porcate" cui i giovani ( e non solo) sono esposti in ogni momento.

Fenjus ha detto...

Ma credete alla storia del bullismo nascente? C'era ieri come oggi, solo che ieri si nascondeva oggi deve nascondere.

Anonimo ha detto...

Aderite al partito che troca d'accordo tutti gli italiani.

http://img63.imageshack.us/img63/2066/trombaitaliayzt5.jpg

Anonimo ha detto...

E' vero i bulli sono sempre esistiti, solo che oggi ce ne sono di più, perché ci sono meno genitori che sono veramente tali e soprattutto, sono pochissimi i papà con le p...e!!