sabato 3 marzo 2007

Un ministro, due Camere, tre dimensioni

treno alta velocità ministero infrastrutture lavori pubbliciAntonio Di Pietro è stato il primo politico a capirlo. Con i tempi che corrono si è reso conto che se vuole combinare qualcosa di buono l’unico modo è farlo in una dimensione virtuale. E quindi da pochi giorni l’Italia dei Valori è traslocata su Second Life, dove ha comprato un isolotto, ci ha piantato sopra la bandiera e lo sta attrezzando per accogliere simpatizzanti e giornalisti.

La verità è che in Second Life le infrastrutture te le costruisci con il mouse e Di Pietro non vede l’ora di farsi la Salerno-Reggio in un paio di settimane e di costruire la Tav senza quei rompicoglioni degli ambientalisti.

Second Life è un mondo dove non devi litigare con centinaia di interlocutori per trovare un lurido compromesso, è un mondo dove Rossi e Turigliatto li puoi mettere su uno yacht pieno di strafighe, così affanculo Trotskij e vedi se alla prossima ti votano contro.

Insomma, se il governo non concluderà una fava Di Pietro potrà dire “Non mi hanno lasciato lavorare! Invece guardate su Second Life quante cose ho fatto, datemi la stessa libertà d’azione nella vita reale e vedrete cosa riesco a fare”.

Avremo in 3D tutte le infrastrutture che ci aggradano e ‘sti cavoli se le vedrà solo chi ha un super Adsl e una scheda grafica da paura. Giuro che mi farò il mio avatar e spenderò i miei bravi Linden dollars per viaggiare su autostrade nuove di zecca e su treni che vanno davvero ad alta velocità.

La trovata dipietresca è geniale. A quest’ora un Berlusconi violaceo starà licenziando a calci Bondi & Co. perché tutto gli hanno fatto fare in questi anni tranne che aprirsi una vita parallela per dispiegare appieno la sua smania di cambiamento. In Second Life lui avrebbe fatto leggi che quelli dell’Unione se le sognano e sarebbe andato in giro in bermuda a fare il mollicone senza che Veronica potesse dirgli un’acca.


Ora la frontiera è stata varcata: i politici prenderanno voti reali per realizzare opere virtuali e a fine mandato potremmo valutarli non per come sono stati ma per come sarebbero potuti essere. Si dice che internet favorisca la democrazia. Non so se è proprio questo il senso, ma va bene lo stesso.


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3 commenti:

Anonimo ha detto...

E se invece li mettessimo tutti su second life a spese nostre, e ce li togliessimo una volta per tutte di torno?

Anonimo ha detto...

linkato. Ciao!

Anonimo ha detto...

Mi diverti sempre moltissimo!