Come un dogma incontestabile, come una piaga divina, come un’espiazione anticipata delle nostre future colpe, i diritti di prevendita ci accolgono a braccia aperte quasi ogni volta che compriamo un biglietto.
Essa, la prevendita, è quel simpatico balzello che gonfia il prezzo del biglietto del teatro, del concerto e di altri spettacoli. Il giorno in cui venisse istituito il Premio Internazionale della Bizzarria, la Nostra sarebbe certamente in zona medaglia.
Tutti hanno sperimentato la piacevole esperienza di acquistare un biglietto con settimane o mesi d’anticipo e leggerci su la scritta “costo 30 euro, diritti di prevendita 7 euro, totale 37 euro”. Forse è lì, in quel momento, con l’entusiasmo del tagliando appena preso che sotto sotto dovremmo avvertire una vaga sensazione di inchiappettamento.
E allora dovremmo chiedere all’egregio organizzatore perché ci punisce con una tassa mentre noi gli stiamo facendo incassare dei soldi in anticipo, sicché lui non solo si mette in tasca un bel gruzzolo molto prima del concerto, ma può gestire meglio l’organizzazione perché sa quanta gente verrà.
Non è dato sapere quale meccanismo governi i diritti di prevendita. Ho interrogato la Logica la quale, intenerita dalla banalità della domanda, mi ha risposto che chi prima acquista dovrebbe essere premiato per la fiducia data allo spettacolo. Se proprio si vuole pelare qualcuno, lo si faccia con il negligente schizzinoso che compra all’ultimo minuto.
E inoltre – ha aggiunto la Coerenza che proprio voleva dire la sua – si può sapere a quanto diamine ammontano i diritti di prevendita? Il 7%, 10%, 15%, di più, di meno? Come darle torto: ogni volta il balzello assume una percentuale a sorpresa, per cui nessuno riesce a verificarne l’appropriatezza (ammesso che esista) e la conformità ad eventuali leggi.
Non è dato sapere, insomma, se quegli euro in più dipendono dalla rilevanza dell’artista o dal sadismo del produttore, se sono legati al luogo di svolgimento dell’evento o alle fasi lunari, se scaturiscono dal costo delle maestranze o dalla corsa Tris all’ippodromo.
Ma evidentemente è una supposta che non fa male, perché non vedo alcuna seria mobilitazione contro questa odiosissima tassa. Allora prenderò una contromisura individuale: la prossima volta che mi chiederanno di pagare i diritti di prevendita chiederò io il diritto di pre-ascolto, così se il concerto è una cagata li mando subito a ramengo. Senza preavviso.
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10 commenti:
Dipendono dal masochismo dell'ascoltatore. Vuole la sudata e la pogata assicurata.
HO l'impressione che l'Italia sia bell'e sprofondata nel peggiore medioevo, nel pieno oscurantismo, dove si fa gara per fregare l'altro e limitare i diritti dei più onesti. A proposito di balzelli che ne dici, per es., di quello ( ammantato della veste giuridica chiamata IVA)che si deve sborsare per frequentare anche un semplice master?Una tassa sulla tassa.Stato, Stato se ci sei, batti un colpo!!!
Desiderio venale... sicuramente. Ma molto giusto. Io, ho rinunciato ai concerti... mi sono ribellato al sistema, nel mio piccolo.
Sentiamo Bersani, magari dopo i costi di ricarica, si prende la briga di eliminare questa noiosa-odiosa necessità aggiuntiva...
STF: pur sforzandomi di essere masochista, non so se uscirei vivo da una pogata ;-)
tock: tra un master con l'iva e un concerto con la prevendita, sicuramente è più utile e gratificante il secondo
gloutchov: se hai rinunciato a sentire i concerti, allora inizia ad organizzarli... per la serie "se non puoi eliminare il male, sfruttalo"
mary: benvenuta! Intendi il Bersani ministro, vero? Perché al Bersani cantante non andrei a chiedere l'abolizione della prevendita... :-))
Grande!
Non riesco a commentare i tuoi post, che dire?
Sono dei piccoli gioielli.
Un consiglio, se posso.
Pubblicali su Kilombo, meritano davvero questi tuoi post, amico mio.
Pensaci.
Ciao :-))
Ciao! Arrivo da te dal blog di Maryann, con un nome come il tuo non sono riuscita a "non cliccare" :D
Vany, benvenuta da queste parti! Ora vengo a trovarti anch'io.
Laicista: ti ringrazio per questo e per gli altri complimenti che mi hai fatto. Cercherò di sfruttare la dritta che mi dai.
a presto! ;-)
Ma c'è dell'altro. In questo buffo paese, se vuoi estinguere un finanziamento prima della sua naturale scadenza, devi pagare un balzello. Si, proprio così, un sovrapprezzo per restituire prima i soldi.
ben detto, questa è un'altra bizzarria assolutamente da podio.
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