giovedì 23 novembre 2006

Voglio partorire una marionetta

Ormai ai bambini si danno psicofarmaci come fossero pop-corn. Negli Usa, dove i bimbi sedati con le medicine sono 11 milioni, c'è uno slogan che dice "So much easier than parenting", tanto più facile che fare i genitori.

In Italia i bambini "dopati" sono in notevole aumento. Se tuo figlio è vivace, giù con la pillola. Se ha difficoltà di apprendimento o di integrazione sociale, pillola pillola pillola.

La figata è che mentre riduciamo i bimbi allo status di marionette, diamo sempre più vita alle bambole: parlano, cantano, vomitano, se la fanno addosso. Tempo fa ho visto una signora all'ipermercato Panorama che si lamentava perché la bambola che aveva comprato non piangeva.

Stiamo per arrivare al punto in cui i bambolotti saranno più vivaci e rompicoglioni dei nostri figli. Per accelerare questo processo io ai bimbi darei il primo psicofarmaco in sala parto: "Che minchia urli appena nato! Beccati il pillolone!"

Ve lo ricordate il Papa Buono? Me lo immagino oggi dalla finestra: "Tornando a casa troverete i bambini. Date loro una pillola e dite: questa è la pillola del Papa. Troverete forse qualche lacrima da asciugare".

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