giovedì 1 marzo 2007

Gesù fa il marketing manager

vaticano potere ingerenza politica - immagine tratta da www.intimacywithgod.com
Quando si dice la fede. A Torre Annunziata un parroco s’è inventato la carta fedeltà per attirare i bambini in chiesa. Nei mesi scorsi don Antonio Ascione ha distribuito una fidelity card da riempire con otto bollini: una messa domenicale un bollino, due messe due bollini, e così fino a otto celebrazioni rigorosamente consecutive. Chi alla fine è stato sempre presente ha potuto portarsi a casa ricchi premi: rosari di legno, crocifissi, vangeli tascabili, quadretti con immagini religiose, bibbie, icone di santi e madonnine. Più o meno lo stesso meccanismo dell’ipermercato o dei benzinai.

Ha capito tutto don Antonio. Se la Chiesa perde consensi per il suo ostinato anacronismo, tanto vale puntare sul marketing. Del resto, se lo Stato fa la patente a punti perché non riesce a educare gli automobilisti al rispetto delle regole, una parrocchia potrà pure istituire un concorso a premi se non riesce a catturare fedeli con il richiamo genuino della fede.

Quindi via i confessionali e sotto con le slot machine: gioca e rigioca alla fine otterrai la combinazione giusta per emendare i tuoi peccati. E a chi prende la comunione ogni giorno, l’ostia domenicale verrà servita con una fettina di San Daniele. Per chi si sposa in Chiesa ci sarà un succulento buffet in sagrestia nonché una buona parola del vescovo per farti assegnare una delle case popolari appena costruite dal Comune.

Io me l’immagino la scena: i bambini in coda all’ingresso come succederebbe davanti a una discoteca, le catechiste che annotano le presenze e il parroco che consegna i punti. Ormai il fedele è a tutti gli effetti un cliente della più antica e potente multinazionale del mondo, l’unica che può vantare sedi e avamposti anche nei paeselli più sperduti.


A questo punto mi aspetto una sana e leale concorrenza tra parrocchie. La gente deciderà volta per volta in quale chiesa recitare il Padre Nostro mettendo a confronto le offerte, i premi, gli sconti e i favori. Però non ditelo a San Francesco.

8 commenti:

citolo ha detto...

Ahimè questa è un ulteriore dimostrazione che la chiesa ha perso le sue radici...ce lo insegna anche il comportamento del famoso "Pstore Tedesco" che è più impegnato a fare politica e sfoggio delle sue bellissime scarpette che a parlare di religione...

Vietato Cliccare ha detto...

sembra uno scherzo del destino: al cinema c'è "Il diavolo veste Prada" ma nella realtà, come tu ricordi, è il Papa che veste Prada. Leggere per credere.

Anonimo ha detto...

Se ho ben capito, è una questua all'incontrario? E allora chi paga? Il solito incredulo contribuente o mamma santa sede?

Anonimo ha detto...

Gran bel post.
Complimenti.

X staff

Robert Allen

Anonimo ha detto...

Splendido post! :-)

Vietato Cliccare ha detto...

grazie a Robert e a Prometeo, piacere di conoscervi!

per Tock: magari è il nostro 8 per mille, però certo non lo diranno negli spot religiosi in tv tra un paio di mesi, quando arriverà l'ora della dichiarazione dei redditi

Anonimo ha detto...

Splendido post!

Anonimo ha detto...

Noi abbiamo fatto una grazia al tuo personaggio di Third life. Puoi vederlo da noi.
Buon finesettimana.